CENTO 25/04/18 (DI MARCO RABBONI) Il 73° Anniversario della Liberazione è stato celebrato in tutto il territorio centese. Nel capoluogo, in particolare, le iniziative, accompagnate dalle note della Banda “Giuseppe Verdi” di Cento, hanno visto gli studenti dell’Istituto ‘F.lli Taddia’ presentare lo spettacolo “Legàmi storici”. In chiusura gli interventi del sindaco Fabrizio Toselli, di Federica Zarrillo della Sezione Anpi di Cento e di Giorgio Tassinari, ordinario di Statistica aziendale all’Università di Bologna e componente della segreteria del Comitato Scuola e Costituzione. Il discorso del sindaco Fabrizio Toselli. “Carissime concittadine e carissimi concittadini, grazie a tutti voi di essere qui anche quest’anno per celebrare, insieme, il 73esimo anniversario della Liberazione Un ringraziamento, per la loro assidua e sentita partecipazione, alle autorità militari e religiose, alle associazioni civili, combattentistiche e d’arma. Sono davvero molto lieto di salutare in questa piazza oggi gli studenti dell’Istituto F.lli Taddia e di esprimere a loro e ai loro insegnanti la gratitudine da parte dell’intera comunità per la loro performance ‘Legàmi storici’, che ci ha fornito interessanti e profonde riflessioni sui tema della memoria e della liberazione nelle sue molteplici sfaccettature. A voi ragazzi in questa giornata siamo particolarmente riconoscenti, dal momento che il legame che avete concretamente creato con la città ci consente di veder finalmente concretizzato l’auspicato percorso di passaggio di consegne di cui tanto spesso parliamo. Ogni anno ripetiamo che non dobbiamo cedere al pericolo di considerare il 25 aprile come un stanco rituale, come uno sterile esercizio. E nulla può rendere più viva e attuale questa celebrazione che farla divenire, fattivamente, patrimonio delle giovani generazioni. Così che facendo propria la storia collettiva, la nostra storia, la possano comprendere e ne possano applicare l’insegnamento, ne siano custodi e ne incarnino i valori universali. Il 25 aprile non è dunque solo una pagina di storia da studiare: è un sentimento da coltivare, una bussola che ci orienta verso libertà, giustizia, eguaglianza e democrazia, un collante fra le generazioni, uno spirito a cui improntare la quotidianità di cittadini attivi e operosi, per il bene della comunità e del Paese. Ecco perché ricordare la Liberazione diventa un imperativo. Più ancora, diventa una necessità praticarne ogni giorno gli ideali, quegli ideali che stanno alla base della nostra Repubblica. Gli stessi principi fondanti che sono espressi nella nostra Carta Costituzionale, fondamento di democrazia e nostro ineguagliabile patrimonio comune, di cui nel 2018 ricordiamo il 70° anniversario dell’entrata in vigore, appunto il 1° gennaio 1948. Una Costituzione frutto del sacrificio di chi non ha esitato a combattere per la libertà. Piero Calamandrei ebbe a dire «Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione». A questo associamo anche il sacrificio di quanti contribuirono a sancire definitivamente il compimento della Unità Nazionale combattendo la Prima Guerra Mondiale, della cui fine quest’anno ricorre il centenario. Libertà. Democrazia. Unità. Parole che dunque sentiremo spesso in questo 2018 di importanti anniversari. Nella più profonda riconoscenza verso chi ha lottato per condurci sin qui, pronunciamo queste parole sapendo di doverle riempire ogni giorno di un significato che viene dall’impegno nel continuare la nostra lotta di liberazione contro tutto ciò che ostacola il compimento degli ideali di democrazia, l’affermazione dei valori condivisi e unificanti, la crescita civile e morale della nostra collettività. Oggi, 25 aprile, rinnoviamo davanti ai monumenti e nelle piazze il nostro impegno quotidiano a un cammino di pace, di solidarietà, di collaborazione, di sviluppo in comune: un cammino di comunità. Viva l’Italia libera e unita. Viva il 25 aprile. Viva Cento!